Assicurazione studenti

Una quota parte del contributo volontario richiesto dalla scuola alle famiglie è utilizzato per l’ assicurazione degli studenti contro gli infortuni. Paradossalmente quindi possiamo considerare come “obbligatoria” questa parte del contributo “volontario”.
A prescindere da questa considerazione iniziale abbiamo voluto analizzare, con l’aiuto di un broker, l’attuale polizza in vigore allo scopo di proporre, attraverso una apposita proposta di delibera al Consiglio di Istituto, un diverso approccio a questo argomento.
Ultimamente, infatti, molte scuole si stanno affidando ai servizi offerti da broker o da società di brokeraggio e i vantaggi sono molteplici.
Il broker non prende soldi dalla scuola ma dalla compagnia che vince la gara.
La scuola si scarica la gran parte del lavoro per il quale del resto solitamente non possiede competenze specifiche. Si scarica anche dal punto di vista legale in quanto è il broker che risponde (anche davanti alla Corte dei Conti) di eventuali danni dovuti ad una colpevole carenza.
Il risultato tecnico poi migliora in maniera significativa, come dimostra il confronto che ci è stato illustrato.
Un altro vantaggio importante è che il broker funge da interfaccia tra i genitori e l’assicurazione per la gestione delle pratiche.
Abbiamo fornito al broker la tabella delle prestazioni e le condizioni di polizza scaricate dal sito della scuola che lui ha utilizzato per l’analisi tecnica che qui alleghiamo.
Tutti i dati sono stati inseriti in un programma di confronto che ha generato il report.
I dati di raffronto con la polizza attuale sono ricavati da offerte che la stessa identica compagnia ha prodotto nell’ambito di gare di appalto.
Le curve di raffronto evidenziano che la polizza attuale è decisamente carente.grafico_img_small
Dal bilancio della scuola si ricava la cifra pro-capite di circa 7,5 euro pagata dalla scuola (circa 6000 euro per poco meno di 800 studenti).
Il confronto è fatto con un’offerta da 7 € e una da 8 €. Anche quella da 7 € risulta essere largamente migliorativa dell’attuale mentre quella da 8 (solo quindi per mezzo euro in più a studente) dà garanzie ancora più ampie.
A puro titolo esemplificativo si osservi alla pagina 8 (la 9 nel pdf) dove si parla di microlesioni permanenti (percentuali di invalidità da 1 a 9). Per “Rischi massimo” si intende quello riconosciuto dai tribunali come risarcibilità. Per “Capitolato adottato” si intende quello standard del broker che funge da benchmark. Le cifre alla voce “Uscente” è quella riconosciuta con la polizza attuale che potete confrontare con l’offerta da 7 € e con quella da 8 €. Le cifre parlano da sole.
Sempre a titolo di esempio alla pagina successiva (9 stampata/10 nel pdf) c’è un’osservazione importante da fare. Le “curve” a scaloni che si vedono sono le offerte della compagnia che, basandosi sulle sue statistiche, offre cifre molto basse dove c’è più frequenza di casi e alza di netto dove i casi sono più rari. L’effetto ad un occhio non esperto è che i massimali ci sono ma il risultato sarà invece pessimo nella maggioranza dei casi. Le curve invece devono essere, appunto, delle curve ed il broker può fare in modo che le compagnie le rispettino nel rispondere alle gare.
Altro esempio: sul “danno estetico” la polizza attuale prevede rimborsi spese per il chirurgo plastico ma solitamente per piccole cicatrici i genitori difficilmente procedono in questo senso. Nella proposta del broker invece si parla di riconoscere il danno biologico che invece nella polizza attuale non è previsto.
Anche sulle protesi odontoiatriche ci sono molti lati oscuri (mancano ad esempio tutte le successive ricostruzioni oltre la prima).
… e così via.
Qui ovviamente non si tratta di colpevolizzare la scuola per la situazione attuale che, come ci conferma anche il broker, non dipende certamente da negligenza ne tantomeno da malafede ma da situazioni che si trascinano nel tempo con le compagnie che fanno quello che vogliono sapendo di non avere una controparte competente in materia e soprattutto con scarsissima disponibilità di tempo.
Da tutte queste considerazioni nasce la nostra proposta di delibera da portare al Consiglio di Istituto.

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