A chi giova la negazione del dissenso?

Dopo aver chiamato i Carabinieri per cercare di impedire la distribuzione di un semplice foglietto informativo sull’esistenza del Comitato dei Genitori del Vittoria Colonna, la preside prosegue nella sua azione mirata all’azzeramento del Comitato stesso.

Il 4 novembre 2015 dalle 17 alle 19 è stata organizzata dalla dirigente una riunione di tutti i rappresentanti dei genitori eletti nei consigli di classe allo scopo di illustrare i compiti e le funzioni dei rappresentanti e di informare sulle novità della legge 107/2015 e sul RAV di Istituto. Alla riunione era presente anche il presidente del Consiglio di Istituto.

In realtà i genitori si sono trovati ad assistere ad una autocelebrazione delle iniziative della scuola durata ben più del previsto, che ha lasciato molto poco spazio alla discussione e soprattutto alla critica.

Non una parola è stata dedicata alla legge 107/2015 e solo alla fine dell’incontro è stato dato un foglietto con i compiti del rappresentante di classe  scritto male ed al volo, appena fotocopiato (ci è stato consegnato ancora caldo), nonostante anche questo fosse uno dei punti all’ordine del giorno.
Su meno di dieci righe totali tre recitano:
“Il Rappresentante non ha il diritto di:
occuparsi dei casi singoli trattare argomenti di pertinenza di altri Organi collegiali inerenti la didattica ed il metodo di insegnamento prendere iniziative che possano screditare l’istituzione scolastica”
Al di là dell’assenza di punteggiatura…ancora una volta, “passa le carte, non criticare…. e sorridi!”

La preside ha iniziato dicendo che la giornata era dedicata “solo a cose belle”,  facendo immediatamente capire che ogni critica sarebbe stata considerata solo come un tentativo di screditare il buon nome della Scuola.

A tutti i presenti è stato consegnato un fascicolo contenente una decina di fogli stampati a colori (con i soldi del contributo volontario delle famiglie e nonostante nell’aula magna esista in piena efficienza un videoproiettore che è lì proprio allo scopo di mostrare ai presenti documenti, tabelle e quant’altro direttamente dal pc e a costo zero).

Nonostante i genitori convocati facessero parte di diritto del Comitato Genitori non è stata minimamente accennata neanche l’esistenza dell’attuale Comitato, voluto tre anni fa dalla preside stessa.

Alla richiesta del vice presidente del Comitato e vice presidente del Consiglio di Istituto di prendere la parola per illustrare gli importanti compiti del Comitato Genitori, tra i quali anche l’essenziale raccordo tra i genitori e i loro rappresentanti in Consiglio, la preside ha negato la parola rimandando l’intervento alla conclusione dell’incontro. Solo alla fine quindi e ben oltre il previsto orario di chiusura della riunione, è stato possibile iniziare l’intervento che però è stato spesso interrotto fino a che le condizioni non ne hanno più permesso una serena conclusione.

La preside ha unilateralmente, senza averne alcuna facoltà, dichiarato decaduto il Comitato stesso e ha detto che se i genitori, autonomamente avessero voluto, ne avrebbero potuto creare uno nuovo. A che pro?

In realtà, come da statuto, il Comitato è pienamente in carica e non può essere sciolto dalla preside solo perché non le piacciono alcune sue posizioni o perché in qualche occasione è portatore di critiche all’operato dell’istituzione scolastica.

Siamo stati molto contenti di ricevere, il giorno dopo, la lettera di solidarietà che il presidente del Consiglio di Istituto ha inviato alla dirigente e in copia conoscenza al Comitato.

Noi genitori siamo con i nostri figli,  con i Docenti, con tutto il Personale della scuola ed anche con la Dirigenza, ma non apprezziamo il suo modo di interpretare il ruolo, distorcendo come è evidente, le regole a proprio piacimento.

Ogni volta che la scuola organizza iniziative interessanti e utili per i nostri figli siamo contenti e siamo pronti a dare tutto il nostro contributo, non solo quello economico… Mettiamo a disposizione della scuola tutte le nostre competenze e le nostre reti di relazioni. Siamo a disposizione della Scuola.

Ci arrabbiamo però se ci sentiamo delegittimati o messi a tacere e lo diciamo a voce alta. La proposta, lo stimolo e la critica costruttiva sono il pane quotidiano della democrazia.
Abbiamo un compito molto importante che guida le nostre scelte: passare ai nostri ragazzi un modello di comportamento che veda protagonista il contraddittorio, la negoziazione, lo scambio genuino di opinioni, fino ad arrivare alla giusta mediazione, in una società dove rischiano e rischiamo di abituarci a subire ingiustizie quotidiane.

Purtroppo però la Preside non è nuova a episodi di insofferenza verso le rappresentanze. Si fregia di essere aperta e di voler ascoltare tutti ma preferisce farlo in colloqui privati dove può esprimere la sua autorità più facilmente, mentre dimostra di mal sopportare il confronto con le rappresentanze e purtroppo ultimamente questo atteggiamento ha travalicato limiti inimmaginabili con l’episodio della chiamata dei carabinieri e con la riunione del 4 novembre.

Per completezza e per giustizia concludiamo riportando qui di seguito l’intervento negato al vice presidente del Comitato dei Genitori e vice presidente del Consiglio di Istituto:


Buona sera a tutti, mi presento per chi non mi conosce. Sono Roberto Trasarti e oltre ad essere rappresentante di classe della quarta I sono anche Vice Presidente del Consiglio di Istituto e Vice Presidente del Comitato dei Genitori di questa scuola. Il comitato genitori, anche se non è un organo collegiale, è comunque riconosciuto dalla normativa vigente ed è una associazione di fatto con un suo statuto.

Tutti i genitori possono partecipare alle riunioni e alle attività del comitato e i rappresentanti eletti nei consigli di classe (ovvero tutti noi qui presenti) hanno in più la facoltà di votare le cariche di Presidente, Vice Presidente e Segretario.

Mentre i consigli di classe si occupano delle vicende specifiche della singola classe, il comitato svolge un importantissimo ruolo di raccolta di esigenze o istanze comuni e di raccordo con i rappresentanti in Consiglio di Istituto. Può essere di stimolo, attraverso proposte, suggerimenti e critiche costruttive, affinché tutte le componenti adempiano i doveri cui sono chiamate.

Molto spesso quello che accade in Consiglio di Istituto viene ignorato dalla gran parte dei genitori nonostante la grande importanza del ruolo di quest’organo che ha potere decisionale anche su aspetti importanti come la destinazione d’uso dei fondi provenienti dal contributo volontario dei genitori e dalla parte non vincolata dei finanziamenti dello Stato.

I genitori nella scuola possono avere un ruolo molto importante in quanto portatori di esperienze e competenze variegate. Tra di noi possiamo trovare il medico, il ricercatore, l’imprenditore, l’artigiano, l’operaio, lo scienziato, il magistrato, l’avvocato, ecc. ecc. … e magari alcuni di noi possono avere voglia di offrire qualcosa a tutta la comunità scolastica. La scuola ha sicuramente bisogno di soldi ma più ancora di questi ha bisogno di riaccendersi come luogo di cultura e di crescita per i nostri ragazzi.

Il comitato genitori ultimamente non è ben visto dalla Dirigente (che ci accusa di non essere collaborativi), tanto è vero che non ha voluto dare notizia in alcun modo ai genitori dell’ultima assemblea del 21 ottobre scorso che è stata quindi convocata solo attraverso l’invio di una mail agli indirizzi in nostro possesso che purtroppo non sono tutti. All’assemblea del 21 ha partecipato anche la Dirigente e in un suo intervento ha esplicitamente dichiarato che lei ascolta tutti i genitori allo stesso modo ed è disponibile ad incontrare tutti in colloqui privati. Mettendo sullo stesso piano i colloqui privati con le proposte e le istanze comuni portate avanti dalle rappresentanze lei disconosce implicitamente il ruolo di quest’ultime e io credo che questa sia una grave carenza di democrazia. Purtroppo sembra essere uno sport nazionale considerare le rappresentanze valide solo quando fa comodo.

La collaborazione che la Dirigente chiede a noi genitori, e questo lo sostiene anche spesso in Consiglio di Istituto, consiste praticamente solo nel sollecitare tutti i genitori a versare il contributo scolastico e appoggiare acriticamente tutto quello che lei ha già deciso prima. Tutto questo in nome del buon andamento della scuola.

Vorrei sia chiaro a tutti che né io né il comitato vogliamo uno scontro sterile con la Dirigente. Vorremmo solo avere da Lei più rispetto e maggiore considerazione.

Pensate che, in merito ad eventuali proposte di attività extracurricolari, ci viene detto che la scuola non ne ha bisogno, che è Lei, la dirigente, che decide tutto e che ha già ben chiaro tutto quello che può essere utile e interessante senza bisogno di suggerimenti da parte nostra.

Vorrei far notare alla Dirigente che il conflitto con i genitori non fa bene alla scuola e nemmeno chiaramente al giudizio e alla valutazione della stessa.

Nel comma 93 della legge 107 (La Buona Scuola, per capirci) dove si parla degli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici si legge che tra i criteri generali, oltre al necessario “apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale e sociale” (punto c) c’è anche: “direzione   unitaria   della   scuola,   promozione   della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole” (punto e).

Sono inoltre preoccupato che l’atteggiamento della dirigenza, persecutorio di ogni forma di dissenso, nei confronti non solo dei genitori ma anche degli studenti, possa essere motivo di agitazione studentesca che potrebbe portare a forme di lotta estreme come una nuova occupazione.

Ma quali sono le richieste che il comitato genitori avanza in concreto?
In sostanza le principali al momento sono poche e molto semplici:

  • che il contributo volontario venga richiesto in modo civile nei modi indicati nella nostra proposta di delibera;
  • di poter entrare nel merito di come vengono spesi i soldi del contributo volontario;
  • di partecipare alla discussione delle priorità di spesa da fare con il contributo volontario;
  • che vengano fatte più iniziative e progetti culturali nel territorio;
  • di partecipare alla discussione delle iniziative culturali da fare insieme agli studenti;
  • che la scuola si apra di più al mondo esterno della cultura;
  • che venga finalmente risolto il problema delle barriere architettoniche;
  • che venga migliorata la polizza di assicurazione degli studenti;
  • che il sito internet della scuola risponda ai criteri di trasparenza, chiarezza e semplicità d’uso;

Chiediamo inoltre di capire in che modo verrà applicata la legge 107/15 nella nostra scuola attraverso una discussione serena e costruttiva con tutte le componenti della scuola e quale sarà il progetto di scuola futura da costruire insieme.

Concludo chiedendo un cambio di atteggiamento da parte della dirigente nei confronti delle rappresentanze dei genitori. Alcuni interlocutori purtroppo non possiamo sceglierceli ma possiamo invece scegliere di rapportarci con loro in modo aperto, cordiale e finalmente costruttivo.

Grazie a tutti per la pazienza e l’ascolto.


 

 

 

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6 commenti su “A chi giova la negazione del dissenso?

  1. Giuseppe il said:

    Sono molto dispiaciuto, ma dopo IV anni di esperienza nel Vittoria Colonna non avevo dubbi che l’epilogo “colloquio con la Dirigenza scolastica” andasse in questo verso.
    Penso che la cosa più importante in questo momento è quello di continuare a dialogare tra noi Genitori, con i Professori e con la Dirigenza scolastica, anche se questa ostacola qualsiasi forma di colloquio collettivo a fronte di monologhi personali.
    Sicuramente dobbiamo stare molto attenti e parlare, cosa che il Comitato già sta facendo, sempre nelle regole del POF, leggi, regolamenti e direttive. Io stesso più di una volta ho dovuto contare sino a dieci per non perdere le staffe, situazione che molto spesso nel dialogo con la Dirigenza può succedere.
    Spero che nei prossimi consigli di classe gli argomenti generali possano rimane fuori dai consigli, e si possa parlare delle singole classi, dell’andamento e dei progetti. Con l’augurio quindi, che la Dirigenza scolastica possa lasciar spazio al Consiglio singolo senza interventi o presenze “minacciose”.
    Grazie ancora al Comitato per il lavoro che sta facendo.

    • comitato il said:

      Sono assolutamente d’accordo e ti ringrazio del contributo. Nei consigli di classe è importante concentrarsi solo ed esclusivamente sulle questioni legate alla classe. Infatti è proprio per questo che esistono diversi organi deputati ad occuparsi di questioni a vari livelli. Se poi in un Consiglio di Classe dovesse essere evidenziato un problema che è di carattere generale (faccio l’esempio dei bagni insufficienti, delle barriere architettoniche, o altro) ecco che il coordinamento tra i vari organi può diventare utile ed importante.
      Grazie per la considerazione verso il lavoro che stiamo cercando di svolgere.
      Roberto Trasarti

  2. tina di loreti il said:

    Buongiorno, sono mamma di una ragazza della IV E e vi seguo attivamente, anche se attualmente impossibilitata nella presenza. Vorrei sicuramente poter essere più presente… ho combattuto diverse “battaglie” nei primi due anni di istituto … scontrandomi con omertà e timori di genitori che facevano tante chiacchere ma, al momento di agire …. ero poi sola… Posso dire? mi sono stancata… ho quasi preso una denuncia da parte della preside e di una professoressa … mia figlia nel frattempo è cresciuta e sono orgogliosa che ora sia lei stessa parte attiva tra i studenti che EDUCATAMENTE si battono per i propri diritti all’interno dell’istituto. Confermo il mio totale appoggio a tutte le richieste legittime del comitato ed esprimo la mia gratitudine per il vostro operato.
    Tina

    • comitato il said:

      Grazie per l’attestato di stima e di fiducia. Contiamo molto su qualsiasi forma di appoggio dagli incoraggiamenti alla partecipazione attiva.
      Roberto

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